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Separarci dalla routine quotidiana è uno dei desideri che spesso ci accomunano. Nelle fredde mattinate invernali, dopo le più toste giornate di lavoro, sogniamo spesso il momento in cui finalmente potremo distrarci, partire per un’isola lontana o comunque “staccare la spina”.

Eppure, quando ci ritroviamo realmente all’inizio delle ferie, e dunque dinanzi ad un cambiamento di ritmo, che si tratti vacanza o altro, può capitare di sentirci disorientati. 

Questo succede in particolare se lavoriamo come psicoterapeuti o nutrizionisti, nel momento in cui dobbiamo inevitabilmente salutare i nostri pazienti: da una parte proviamo il desiderio di vivere le giornate senza impegni lavorativi, dall’altra siamo in balia di un certo spaesamento e, paradossalmente, facciamo difficoltà ad abituarci al “non lavorare”. 

Come mai abbiamo questa sensazione? Si tratta solo di semplice cambiamento della nostra routine? Sicuramente, ma non solo. 

Dopo tanto lavoro, dopo tutto l’impegno profuso, l’inizio delle vacanze può essere accompagnato, per noi professionisti, dalla paura di perdere ciò che abbiamo realizzato durante l’anno insieme ai nostri pazienti. Quando li salutiamo e auguriamo loro una buona estate, dopo esserci raccomandati di non mollare e proseguire nel percorso, veniamo assaliti da dubbi e interrogativi: che ne sarà dei suoi piccoli e grandi progressi, dei passi in avanti raggiunti? Riuscirà a mantenere la dieta? Ricorderà il percorso fatto insieme, oppure dovremo ricominciare tutto da capo a settembre? 

Avere dubbi è legittimo, la dieta o più in generale la crescita degli altri non dipende solo da noi. Eppure, proprio per proteggere e far germogliare durante le vacanze quanto abbiamo seminato nel corso dell’anno, dobbiamo essere noi per primi a ricordare il rapporto di fiducia e crescita costruito con i nostri pazienti, e tutti i risultati raggiunti insieme, con pazienza, impegno e professionalità e, perché no, con tutte le difficoltà superate e ancora da superare. 

Se noi per primi riusciremo a contrastare il senso di spaesamento e la paura che i nostri pazienti si dimentichino di noi riconoscendo tutto il lavoro svolto durante l’anno, potremo allora, al momento del saluto, trasmettere loro la serenità necessaria a vivere a pieno la tanto desiderata pausa estiva. 

Infatti, sarà proprio il ricordo del rapporto di fiducia stabilito con noi ad aiutare il paziente a non perdersi durante le vacanze; così come sarà per noi la chiave per goderci a pieno le ferie, staccando la spina sì, ma mantenendo sempre e comunque “accesa” la corrente della nostra realtà affettiva e lavorativa.