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Giorgio Tullio De Negri
Psicologo e Psicoterapeuta
La scelta di intraprendere la professione di Psicologo e di Psicoterapeuta viene da molto lontano e voglio ricordare ogni essere umano che è stato importante in questo percorso.
Sin da bambino ricordo che sono stato il compagno di banco di diversi bambini in difficoltà, perché “con me non si agitavano” dicevano le maestre e poi le professoresse. Alcuni di loro poi divennero miei amici, e li aiutavo con i compiti e a sostenere gli esami di quinta elementare e poi di terza media. Suonavamo insieme, perchè avevo un pianoforte a casa e ci divertiamo a creare canzoni.
Scelsi poi il liceo scientifico, forse perché avendo diversi familiari medici mi affascinava da sempre questo ramo lavorativo, anche se con la matematica non me la cavavo per niente. Anche al liceo venni contattato dalla coordinatrice di classe per partecipare ad un progetto musicale per aiutare dei compagni di altre sezioni che rischiavano la bocciatura.
L’idea era quella di farci esibire durante delle feste organizzate dalla scuola reinterpretando diversi brani in chiave moderna: il mio compito era quello di riuscire a trovare uno spazio comune di rapporto attraverso la musica, e così fu fino a quando non mi diplomai.
Per diverso tempo sono stato vicino a bambini e ragazzi che erano in difficoltà per aiutarli, ma la verità era che anche io necessitavo di un aiuto e iniziai così il mio percorso di Psicoterapia.
Ciò che ho trovato all’interno della mia terapia, mi fece innamorare perdutamente della Psicologia e così decisi di iscrivermi all’università “La Sapienza” di Roma.
Ho conseguito la laurea quindi alla triennale nel 2012 con la tesi “Il Rapporto tra musica e modificazioni della coscienza” con relatore Dott.V.Ruggieri, per me molto importante perché sanciva un connubio tra le mie due passioni, la Psicologia e la Musica;e in seguito Magistrale nel 2014 con la tesi “L’impatto Psicologico del paziente nella comunicazione della diagnosi di Alzheimer” per la quale ho potuto confrontarmi con il contesto ospedaliero entrando come osservatore nelle unità di valutazione Alzheimer.
Durante la formazione universitaria collaborando con dei miei colleghi studenti ho potuto pubblicare sul sito “I quaderni di Psicologia” l’articolo”Esperienze di Psicologi in Formazione: quale funzione entro un ruolo non Psicologico?”.
Il percorso accademico, però, non mi bastava: seppure ho sempre riconosciuto l’importanza della formazione universitaria, cercavo una Psicologia diversa, che parlasse dell’essere umano non solo come patologia, non solo come sintomi o sindromi.
Dopo essermi laureato quindi iniziai finalmente a collaborare con l’ente “Soave sia il Vento”, desiderio che portavo avanti sin dall’inizio della mia carriera universitaria: la concezione della professione di Psicologo e della Psicologia stessa si è fondata e sviluppata grazie agli insegnamenti di importanti docenti, importanti esseri umani di questo “raro” ente di formazione. Raro perché mette al centro l’essere psicologo, piuttosto che il ruolo e perché mi ha sempre insegnato il valore della coerenza e della propria messa in discussione per realizzare questa professione.
Iniziai quindi a collaborare affiancando i docenti nell’erogazione di diversi corsi che proponevano. Ricordo con affetto il corso rivolto al supporto dei genitori di adolescenti “Nessuno mi Capisce!” oppure “Porto il Rap come Rap-porto!” svolto all’Istituto G. Leopardi di Otricoli con i ragazzi, per parlare, tramite il tema il graffito e del rap , della ricerca della propria identità, del rapporto con i nostri coetanei, delle possibilità creative e di quelle distruttive, della sessualità, delle dipendenze. Ancora, ricordo l’esperienza splendida presso l’Università “Nostra signora del Buon Consiglio” a Tirana, dove abbiamo svolto il corso “Il Rapporto Fisioterapista-Paziente” dove il focus è stato quello di preparare i fisioterapisti ad aiutare il paziente anche attraverso un rapporto che concepisca e comprenda la componente affettiva dell’essere umano; oppure il corso svolto alla Clinica Guarnieri di Roma per supportare i sanitari.
Dopo l’abilitazione, ho iniziato a svolgere la professione clinica privata presso il mio studio, partecipando al gruppo di supervisione condotto dal Dott. Carlo Lazzerotti, luogo che reputo fondamentale per poter essere validi nella prassi quotidiana con il paziente, per poter vedere ciò che sfugge al terapeuta, ritrovando così uno sguardo ancora più acuto, ancora più affettivo. Il rapporto con i pazienti può essere davvero complesso, poiché si entra a contatto con il dolore, con la perdita, con la frustrazione, e soltanto lavorando su se stessi, trasformando in primis il proprio modo di rapportarsi si potrà essere d’aiuto, perché in primis il terapeuta è stato aiutato. Il lavoro con i pazienti però non è “solo” questo: poter vedere nei loro occhi il riaccendersi di speranza, desiderio, vita, rende questa strada meravigliosa.
Ho deciso quindi di specializzarmi in “Psicoterapia dell’età evolutiva”(2021) presso l’Istituto MITE, con la tesi “I Simboli degli Affetti: dagli animali agli eroi virtuali” e presso L’istituto di Ortofonologia, ho condotto, dopo essere stato tirocinante, gruppi emotivi con bambini con diverse problematiche psicologiche e con loro ho realizzato un videogioco esplorando i loro desideri di rapporto e di crescita, per affrontare le difficoltà e i blocchi. Da sempre sono stato un grande appassionato di tecnologia e di videogiochi, e ho voluto utilizzarli come ponte per raggiungere bambini e ragazzi. Nel lavoro con i gruppi emotivi, successivamente alla specializzazione, ho elaborato in collaborazione con il Dott. Gallo, Logopedista, il videogioco “Ritroviamo il sole Perduto” per supportare i pazienti dell’istituto durante il periodo pandemico.
Nel periodo di formazione e poi lavoro presso l’istituto di Ortofonologia ho iniziato anche a supportare, prima come compagno adulto e poi come terapeuta, ragazzi autistici, un mondo speciale e complesso, dal quale ho imparato molto: quello che da lontano può sembrare impossibilità, da vicino nasconde invece creatività, possibilità, affetto.
Oggi ho deciso di focalizzarmi sulla mia attività clinica privata continuando a collaborare con “Soave sia il Vento”, luogo nel quale aiuto a crescere quando come docente insegno nei corsi, e nel quale continuo a crescere con i colleghi nella terapia personale, nella supervisione e nella ricerca della nascita. Attualmente sono docente negli incontri di formazione di “Essere Psicologo”, condotti dal Dott. Carlo Lazzerotti, il corso che avrei sognato di trovare quando ero studente all’università, ma anche quando già vedevo i pazienti.