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Avengers: supereroi o umani?

Da poco è uscita una delle pellicole più attese in tutto il mondo, dagli adolescenti e non solo: il ventiduesimo capitolo della saga Avengers, ispirato ai famosissimi fumetti scritti da Stan Lee. Un film tanto atteso che va a chiudere uno dei capitoli cinematografici più importanti prodotti dalla Marvel.

Un’attesa carica di pathos al punto da far sferrare un pugno ad un fan per aver sentito fuori dalla sala di un cinema uno spettatore commentare alcuni passaggi importanti riguardanti la pellicola appena vista; un’attesa carica di pathos al punto che un campione di football ha perso molti follower per aver pubblicato sui propri social alcune notizie in merito ad Avengers: endgame. Tutti temono il famigerato “spoiler”, perché non desiderano avere delle notizie sul film prima di averlo visto.

Ma cosa coinvolge così tanto giovani ed adulti tanto da spingerli ad andare al cinema, quando imperversa lo streaming? Cosa appassiona di queste storie?

L’intera saga narra delle grandi imprese che i supereroi compiono per salvare il mondo dalle forze del male.  Fin qui nulla di particolare, sembra essere la “solita storia”, eppure c’è molto altro.

In questo ultimo film a conclusione di una lunga battaglia, gli Avengers originali “I Vendicatori”: Iron-man, Captain America, Thor, Hulk, Clint Barton, Vedova Nera, con la collaborazione di Ant-man, Nebula, Captain Marvel, War Machine, Rocket e Okoye, si trovano a doversi riunire dopo la grande sconfitta subita dal malvagio Thanos che con uno schiocco di dita aveva dimezzato la popolazione terrestre.

Dopo cinque anni, costretti a vivere in un mondo fatto di solitudine e silenzio, rimane ancora la speranza di ristabilire l’equilibrio precedente. Così gli Avengers si uniscono per l’ultima volta per sconfiggere il potente Thanos, perché solo unendo le forze si riesce nelle grandi imprese, lavorando insieme, fianco a fianco senza voltare mai le spalle a costo di sacrificarsi per raggiungere l’obiettivo.

Tutto il mondo ha avuto la possibilità di assistere alla grande battaglia vinta dai Vendicatori, dopo un lungo viaggio nel tempo per recuperare le cinque gemme del potere distrutte dal temibile cattivo.

Ma chi si nasconde veramente dietro ai superpoteri e alle maschere che i nostri eroi indossano?

Persone che, nonostante le loro difficoltà, ogni giorno lottano perché il bene possa sconfiggere il male, grazie anche all’aiuto e al rapporto con chi ha visto e vede, oltre l’apparenza, le loro possibilità nascoste. Si oppongono al male dell’essere umano, rappresentato da Thanos che con rabbia, odio ed indifferenza, uccide in nome di una sua banale, astratta e razionale teoria, arrivando a dimezzare la popolazione terrestre.

Allora forse amiamo tanto i supereroi perché esprimono la nostra volontà di contrastare i sentimenti negativi che ci allontano sempre di più dai nostri desideri e dai nostri rapporti.

Ma gli Avangers sono davvero “super umani” o semplicemente umani? È questa la grande possibilità che ci regala questo film, il riconoscimento delle possibilità umane. Infatti ogni superpotere è “l’esaltazione” di una caratteristica che appartiene realmente agli uomini, come la rabbia di Banner che lo trasforma nel temibile Hulk, la capacità di Tony Stark di immaginare e realizzare armi Hi-tech o gli ideali incorruttibili ed il coraggio di Captain America, che lo rendevano “super” anche prima di sottoporsi a sperimentazioni militari per difendere la nazione. Tuttavia ogni “superpotere”, ogni caratteristica individuale enfatizzata, ha un suo lato oscuro, un lato “disumano” ed infatti molto spesso i supereroi sono in lotta con la potenza distruttiva dei loro superpoteri. Non è la parte “super” che rende il supereroe tale, perché da sola, senza la parte umana e senza i rapporti, anche le migliori qualità umane possono tramutarsi in negatività rendendoci arrabbiati e cattivi come Thanos. Infatti ciò che rende eroi, e dunque umani, è il riconoscimento di quella parte affettiva del tutto umana, che nel film è incarnata anche dalle partner dei supereroi.

Se questo riconoscimento non c’è e il superpotere diventa mera esaltazione di una capacità, avremmo esclusivamente un Hulk preda della sua rabbia, uno Stark che crea armi per arricchirsi e difendersi ed un Captain America accecato da ideali astratti. Non avremmo gli Avangers che lottano insieme per salvare il mondo ma tanti Thanos che vogliono vendicarsi.

Ciò che contraddistingue gli eroi a cui siamo tanto affezionati è il desiderio di custodire e proteggere un mondo di affetti e possibilità umane messo in pericolo da chi in questo non crede più, da chi come Thanos, indifferente, anaffettivo e razionale non si fa scrupoli a sacrificare la persona che dice di “amare” di più al mondo, Gamora sua figlia adottiva, solo per raggiungere i propri obiettivi, recuperare una delle tanto ricercate gemme del potere.

Il crudele Thanos allora non è solo un nemico esterno ma si nasconde in ognuno dei supereroi, è lo specchio del rischio che i nostri beniamini corrono: fino a quando Hulk rimarrà esclusivamente arrabbiato e solo, Stark sarà preda della sua onnipotenza e Captain America accecato da propri ideali gli Avengers non potranno far altro che perdere perché si renderanno uguale alla minaccia che cercano di affrontare.

Questa saga di supereroi allora, parla dell’impegno che ognuno di noi compie ogni giorno con la nostra parte “Thanos” che è pronta a rinnegare la propria parte affettiva che ci porta ad essere “distruttori di mondi”, mondi affettivi nostri ed altrui.

È proprio questo il motivo che spinge molti ragazzi a rispecchiarsi in questi personaggi, perché rivedono ciò che nella vita di tutti giorni appartiene anche a loro: la difficoltà di contrastare gliaspetti negativi che portano a chiudersi nella razionalità e nell’isolamento con la possibilità di esprimere le proprie capacità umane e rapportarsi.

Dott.ssa Carolina Monari

Dott. Giorgio Tullio De Negri

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