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Che cosa vuol dire oggi insegnare? 

Insegnare oggi è complicato, impegnativo, a volte decisamente faticoso. 

Insegnare oggi è una corsa continua: non ci si ferma mai, si è sempre indaffarati a rincorrere i cambiamenti, a cercare di non perdersi nel mare di carte, di sigle, di disposizioni, in cui a volte sembra perdersi il senso e l’obiettivo più profondo dell’insegnamento stesso. 

E in questo periodo la fatica si fa sentire più del solito: da un lato un anno e mezzo di incertezze, di distanza, di chiusure e riaperture continue tutte da smaltire, dall’altro un futuro che nella scuola come fuori di essa appare fragile, da maneggiare con cautela, perché rischia di rompersi da un momento all’altro. 

Insegnare oggi è uno zaino pesante.

Pesanti sono i programmi da completare a tutti i costi, le griglie di valutazione che devono incasellare, i corsi di formazione vuoti. Pesanti sono i colleghi che si fanno la guerra, le riunioni spese a parlare di tutto tranne che dei ragazzi e delle loro esigenze vere.

Eppure la pesantezza, gli sbuffi quotidiani degli insegnanti, non sono l’unica realtà. 

Oggi, giornata internazionale dedicata agli insegnanti, vorrei proprio parlarvi della possibilità di essere leggeri, della leggerezza che come dice Italo Calvino “non è superficialità ma[…] non avere macigni sul cuore”. 

Vorrei che si potesse insegnare leggeri, liberarsi dai macigni che si portano dietro per tradizione, nella convinzione che siano fondamentali, solo perché “si è sempre fatto così”; liberarsi dalle inutili polemiche, dai moti di orgoglio, dalla competizione, abbandonare le rigidità, le nostre pesantezze.

Leggerezza, possibilità di essere noi stessi al di là del nostro titolo, oltre il nostro ruolo. Essere veri con i ragazzi, così che loro lo possano essere con noi, senza tanti se e tanti ma.  

Credo che questo farebbe bene agli insegnanti: riappropriarsi della dimensione leggera del proprio lavoro, scrollarsi di dosso tutti i pesi e ritrovarne il senso più profondo, che a volte si perde di vista, perché rimane schiacciato, nascosto da tutto il resto. Ma cosa significa davvero insegnare? Insegnare è rapporto con gli studenti, la possibilità che possano crescere con il nostro aiuto, la gioia di vederli imparare e diventare se stessi, tutto il resto conta poco.

Questo non significa che le difficoltà non esistano, che i macigni non ci siano. Ma per poterli sentire meno pesanti, dobbiamo rimanere leggeri, mantenere vivo il desiderio di rapporto, morbidezza e determinazione allo stesso tempo. 

 

Agnese Fanciulli