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Leader si nasce…davvero

Oggi parliamo di lavoro. Penso sempre a quando si dice che il lavoro serve solo per guadagnarsi da vivere, che non è importante quello che si fa, perché l’importante è avere lo stipendio sicuro a fine mese, è avere il posto fisso, il tanto ambito posto fisso. Ed è una realtà importante, soprattutto in questo periodo storico, ma non è l’unica da tenere in considerazione.

Pensate se vi dicessero che anche se non siete innamorati della persona che avete scelto come compagna della vostra vita, comunque non fa niente, perché tanto l’importante è avere qualcuno con cui condividere la vecchiaia e trascorrere il tempo. L’importante è non stare soli. Io storco in naso davanti a questo.

Nel lavoro esprimiamo noi stessi, i nostri desideri, i nostri pensieri, le nostre passioni, il nostro modo di essere e di vedere il mondo. La scelta di un lavoro che ci faccia sentire soddisfatti e realizzati è importante tanto quanto scegliere le persone con cui condividere il nostro tempo. Attraverso il nostro lavoro esprimiamo chi siamo e per questo è importante esserne soddisfatti. E non si tratta solo di una soddisfazione legata ad un riconoscimento economico – che certamente è fondamentale ed importante – ma di un riconoscimento interno, personale.

È vero, esiste anche la possibilità che ci si ritrovi a fare un lavoro che non ci piace, perché esiste una realtà materiale, esiste il bisogno economico. Ma anche in quel caso possiamo sentirci realizzati e soddisfatti. Possiamo portare noi stessi sul lavoro.

Questo perché, come spesso diciamo, non importa solo fare le cose, ma anche come le si fanno.

Il modo in cui ci approcciamo a un determinato lavoro, l’impegno, l’attenzione, il desiderio di comprendere, aggiornarci, capire di più, riuscire, aiutare qualcuno, realizzare progetti, è fondamentale. È la chiave di volta per riuscire a fare tutto bene. Riconoscere quando sbagliamo, perché facciamo una consegna in ritardo, perché mandiamo una mail alla persona sbagliata, perché non riusciamo a lavorare bene con quel collega è il primo passo per migliorare e crescere. Riconoscere però anche quando salviamo una situazione, quando riusciamo a lavorare in team, quando non abbiamo paura di esprimere il nostro pensiero e quando da quel pensiero vengono fuori idee e soluzioni, è una grande ricchezza e crescita.

Eppure, che fatica, direte voi.

Eppure che fatica perché c’è quel collega che proprio non sopportate, perché c’è il capo che sembra che se la prenda solo con voi, perché quella collega vi ha rubato l’idea, perché in ufficio non c’è mai un clima sereno, perché, perché, perché…

Potremo trovare milioni di perché e di giustificazioni a questa fatica. Eppure ci renderemmo conto che sono tutte cose che, prima di tutto, dipendono da noi, da come ci approcciamo a quegli episodi, a quegli eventi, a quei ritardi, a quegli errori.

Tutto ciò che succede fuori di noi, in realtà ha una grandissima eco dentro. Ed è quello che ci fa vivere male il lavoro, i colleghi, il capo.

C’è un modo diverso di lavorare, c’è un modo in cui il lavoro può essere davvero gratificante. È possibile svegliarsi ed essere contenti di andare in ufficio, riuscire a gestire delle situazioni complesse, essere leader.

Si sente tanto dire in giro che bisogna essere leader di se stessi, ma che cosa vuol dire davvero?

Leader deriva dal verbo inglese to lead, condurre, ma non si tratta solo di condurre un team per portarlo a fare ciò che vogliamo. Forse non ha tanto a che fare con i titoli, il fatturato e quante persone si hanno al seguito, forse ha a che fare con il condurre prima di tutto noi stessi verso una realizzazione umana, che porta a quella professionale, per poi riuscire ad aiutare gli altri a fare altrettanto, mostrando loro, con il rapporto ed un interesse reale e reciproco, che possono anch’essi arrivare dove desiderano e diventare leader nella propria vita, nei rapporti, sul proprio posto di lavoro.

E ciò può avvenire sia se siamo dei dirigenti di un’azienda plurimiliardaria, sia se siamo impiegati o operai, proprio perché essere leader non significa primeggiare sugli altri, ma esprimere sè stessi in maniera soddisfacente, fare in modo che gli altri possano fare altrettanto, portare il proprio pensiero e custodirlo, metterlo in discussione, migliorarsi, crescere nei rapporti.

Forse possono sembrarvi parole vane, ma se credete che un modo di lavorare diverso sia possibile, che essere leader davvero sia possibile, venite qui a scoprirlo. C’è un corso che ci spiega proprio questo.

Sara Fiori

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